- BANGKOK – 3 NOTTI – Ramada Hotel – 318 chf (riservazione precedente)
- Volo BANGKOK – DENPASAR (BALI) – 150 chf
- JINBARAN (BALI) – 2 NOTTI – Hotel Puri Bambu – 65 usd (pagato in loco)
- UBUD (BALI) – 1 NOTTI – Hotel Kajane Yangloni – 129 usd (pagato in loco)
- UBUD (BALI) – 2 NOTTI – Hotel Tegal Sari – 52 chf (riservazione precedente)
- AMED – 1 NOTTE
- GILI AIR ISLAND – spostamento via barca da Amed – 2 NOTTI
- SANUR – 1 NOTTE
GIORNO 1 – VOLO BANGKOK:
Si parte per un’altra avventura in Asia.
Questa vacanza si svolgerà soprattutto a Bali ma atterrerò a Bangkok e ripartirò da Hong Kong in modo che posso nuovamente rivedere queste due metropoli asiatiche, con un’aggiunta in mezzo al viaggio di Kuala Lumpur metropoli malese che non ho ancora visitato.
Arrivo la sera a Bangkok, contratto un passaggio dall’aeroporto fino al Ramada hotel. Questo Hotel si trova direttamente sul fiume Chao Phraya il grande fiume che divide la metropoli tailandese. Fatto il check in, prendo possesso della mia stanza con vista sul fiume, mi preparo ed esco subito a visitare Bangkok. Per me non è la prima volta in questa città, fortunatamente la conosco e so come muovermi. Mi faccio portare da un Tuk Tuk a Khao San Road, una delle vie più famose e animate di Bangkok. Qui si trova di tutto da backpacker, a agenzie turisiche a bar discoteche e ristoranti. Io mi faccio un giro bevendo qualcosa e cenando a base di pesce. Rientro in hotel e mi addormento.
Prima di rientrare in hotel, organizzo per dopodomani una visita al complesso di Ayutthaya che si trova a 80 km da Bangkok. Stanco dal viaggio e dalla serata ma contentissimo dell’inizio di questa avventura rientro in hotel per una bella dormita.
GIORNO 2 – VISITA BANGKOK – WAT ARUN
Mi sveglio di buon mattino e faccio colazione sulla terrazza dell’hotel direttamente sul fiume. Non potrei iniziare meglio la giornata. Questa mattina la passerò a visitare il complesso di templi di Bangkok.
Fortunatamente il mio hotel ha un servizio gratuito di battelli che mi porta alla fermata principale delle barche, da dove poi mi faccio portare al Wat Arun, il tempio sul fiume. Si trova nel quartiere di Thonburi sulla riva destra del fiume Chao Phraya, vicinissimo al Palazzo reale e al Wat Pho. Il complesso è davvero è famoso per la sua altezza e per le sfumature di colori che risaltano con la luce del sole
Avevo già visitato questo sito ma ogni volta che lo rivedo rimango a bocca aperta. Il Wat Arun anche chiamato tempio dell’alba fu costruito quando Ayutthaya era l’antica capitale del regno di Siam. In questo tempio si trovava il famoso Buddha di Smeraldo che oggi è nel Palazzo Reale dentro il Wat Phra Kawe. Durante il regno del Re Rama II avvenne il cambiamento di nome ma solo con Rama IV gli venne dato il suo nome attuale Wat Aruncatchawararam. Il tempio simboleggia il Monte Meru della mitologia indù.
Vicino a questo tempio vi è anche il Palazzo reale e il Wat Pho. Io mi dirigo al palazzo reale. Quest’ultimo era la residenza ufficiale del re dell’antico regno del Siam dal 1782 fino al 1925. L’attuale re (Bhumibol Adulyadej) risiede nel palazzo di Chitralada ma il Grand Palace è il luogo dove si tengono le manifestazioni ufficiali ed è una delle più popolari attrazioni turistiche in tutta la Thailandia. Per poter visitare questa meraviglia, all’entrata bisogna indossare dei calzoni lunghi ma una volta entrati si resterà a bocca aperta per la sua magnificenza.
Dopo un paio di ore, terminala la visita del Palazzo reale e il vicino tempio Wat Pho riprendo la barca e rientro in hotel. Una doccia e un riposo e sono di nuovi in pista per la cena e la serata. Anche questa sera prendo un tuk tuk e mi faccio portare a Khao San Road, li bevo qualche birra e ceno sempre a base di pesce, faccio un po’ di shopping e rientro in hotel. Domani mattina presto mi verranno a prendere in hotel per la partenza del tour a Ayutthaya.
GIORNO 3 – AYUTTHAYA:
Sveglia presto questa mattina, colazione sulla terrazza dell’hotel e alle 8 mi vengono a prendere in bus per la partenza del tour ad Ayutthaya. Il bus è molto grande e pieno di gente, come potete immaginare uscire dal traffico di una metropoli come Bangkok non è semplice, soprattutto con un bus. Dopo un’pò siamo nella periferia di Bangkok e la città lascia spazio alla campagna. Dopo qualche circa un’ora arriviamo al parcheggio di Ayutthaya.
Ayutthaya si trova a 76 km a nord di Bangkok e possiede imponenti rovine risalenti al tempo in cui era capitale del regno. Nella parte meridionale si erge, in perfette condizioni, il palazzo reale di Bang Pa-in allestito con splendidi giardini. La provincia è nota anche per il Centro Bang Sai per la promozione delle arti e dell’artigianato locale istituito da Sua Maestà la regina. L’antica città di Ayutthaya, o più precisamente Phra Nakhon Si Ayutthaya, è stata la capitale del Regno Thai per 417 anni ed ora uno dei luoghi più visitati dai turisti. Il sito archeologico di Phra Nakhon Si Ayutthaya, adiacente alla città attuale, nel 1991 è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. A testimoniare la grandezza della città antica sono i palazzi fortificati intorno alle mura cittadine e, più all’esterno, i forti: per la maggior parte situati alla confluenza di corsi d’acqua. La costruzione nota come “Il Palazzo Vecchio” contesa in passato da ogni re, è situata a ridosso delle mura cittadine e comprende varie costruzioni importanti. Mi perdo nella visita di questo sito incredibile tra foto e statue. Non posso perdermi la grande statua del Buddha realizzata in bronzo (Wihan Phramongkhon Bophit) e il Tempio Wat Ratchaburana. Dopo pranzo, visito anche il Wat Mahathat e il Wat Phra Si Sanphet.
Nel tardo pomeriggio riprendiamo il bus e rientriamo direzione Bangkok e il mio hotel. Il sito di Ayutthaya è davvero incredibile e molto grande. Rientro in hotel doccia e un po’ di relax, per la serata ceno vicino all’hotel, domani si parte presto, ho un volo direzione Denpasar – Bali.
GIORNO 4 – VOLO BANGKOK – DENPASAR BALI:
Mi sveglio all’alba faccio il check out, organizzo il taxi verso l’aeroporto di Bangkok dove mi aspetta il volo Airasia verso Bali e la sua capitale Denpasar. Sbrigo velocemente tutte le pratiche aeroportuali e in un paio di ore sono a Bali. Arrivato in Indonesia faccio pratiche per il visto (c’è da pagare una tassa d’entrata), prendo il mio bagaglio e sono all’esterno dell’aeroporto. Mi organizzo con un tuk tuk e mi faccio portare al mio hotel precedentemente riservato.
La zona che ho scelto è Jinbaran, una zona balneare vicino alla capitale. Il mio hotel sarà l’Hotel Puri Bambu dove starò per due notti. Ho scelto questa zona per la sua spiaggia famosa ma lontano dalla caotica Kuta dove non voglio soggiornare. Prendo la mia stanza, l’hotel è molto carino e tipico, pranzo e mi rilasso in piscina nel pomeriggio. In hotel conosco un inserviente che a tempo perso, e quando non lavora presso l’hotel fa l’autista portando i turisti in giro per l’isola di Bali a vedere le sue bellezze. Mi organizzo con lui per il giorno seguente, dicendogli cosa vorrei vedere e per 50 usd mi scorrazzerà per tutta l’isola.
La sera decido di uscire a piedi e cenare in uno dei tanti ristoranti di pesce di Jinbaran. Purtroppo commetto l’errore d’entrare in uno dei primi ristoranti invece che vederne più di uno. La cena seppur buonissima a base di pesce fresco risulta cara per gli standard indonesiani. Stanco rientro a piedi in hotel per la notte.
GIORNO 5 – DANZA BALINESE – ULUN DANU TEMPLE – LAGO BERATAN – TANAH LOT TEMPLE:
Di buon mattino, mi sveglio faccio colazione e mi preparo alla visita di Bali con il mio autista privato. Normalmente preferisco organizzarmi da me e non prendere nulla di pre organizzato o come in questo caso fare con un’autista, ma questa persona conosciuta in hotel mi sembrava brava e affidabile. Inoltre posso anche dare un aiuto a questa persona e alla sua famiglia. Partiamo e mi faccio portare a vedere uno spettacolo di danza balinese, famosa in tutto il mondo. L’esibizione dura circa un’ora e risulta piacevole e davvero particolare con musica locale e maschere. Li vicino c’è una fabbrica di tessuti batik conosciutissimi.
Vedo la produzione di questi tessuti e faccio un giro nello shop. Ripartiamo in direzione del tempio Ulun Danu uno dei più famosi di Bali, che si trova in centro all’isola posizionato sul lago Beratan. Il viaggio all’interno dell’isola è emozionante, le strade non sono larghissime ma i colori sono spettacolari. Arriviamo al lago Bratan. Essendo il mio primo contatto con la cultura locale sono davvero felice e rapito. E’ marzo, non è la stagione migliore per visitare Bali, sotto l’aspetto del caldo, però questo periodo essendo piovoso permette di vedere Bali in tutto il suo splendore per i colori della natura.
Il luogo è davvero suggestivo, il tempio in riva al lago è splendido. Mi perdo tra le rive del lago e visito tutte le parti del Ulun Danu in un’atmosfera mistica anche se il tempo non è dalla nostra parte.
Finita questa visita riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso una coltivazione di caffè. Nel mezzo della foresta troviamo questa fattoria che produce caffè e assaggio diversi tipi di gusti. Provo anche uno dei caffè più cari al mondo, che viene prodotto facendo mangiare delle bacche di caffè ad un animaletto chiamato civetta delle palme. Il caffè si chiama Kopi Luwak e proprio per la difficoltà di trovare i chicchi mangiati da questo animale diventa molto costoso. Acquisto un po’ di caffè di diverse fragranze e ripartiamo, fermandoci in un magnifico mercato al centro dell’isola per il pranzo.
I colori e l’atmosfera sono davvero incredibili. Con l’auto ci dirigiamo verso il famoso tempio Tanah Lot, uno dei più famosi dell’isola che è buona regola visitare al calar della sera, verso il tramonto. Pura Tanah Lot, si trova sulla costa ovest di Bali, il tempio più famoso e fotografato dell’isola, ed è dedicato alla divinità del mare. Tanah Lot significa terra (Tanah) e mare (Lot), un nome più che appropriato se si considera la sua posizione spettacolare sulla cima di un’imponente scoglio affacciato sul mare. I miti e le saghe legate a questo luogo sacro sono affascinanti quasi quanto il tempio stesso. Dopo che il sacerdote santo Danghyang Nirarta vi trascorse una notte, la popolazione di Bali decise di costruire il tempio di Tanah Lot in questo luogo. Si racconta che esisteva un ponte che collegava il tempio alla terraferma che venne distrutto dal mare impetuoso. Un’altra curiosità interessante è che sotto Tanah Lot esiste una grotta con una sorgente magica.
È curioso infatti come l’acqua della fonte sia dolce nonostante il tempio sia circondato dall’acqua salata dell’oceano. Arriviamo in questo luogo magico, è pieno di gente, la marea bassa consente di raggiungere il tempio facilmente. Le foto si sprecano e mi metto in coda per la benedizione con l’acqua di questa sorgente magica. Il tutto risulta davvero mistico e affascinante.
La giornata è stata davvero lunga, mi faccio accompagnare dal mio autista in hotel e lo ringrazio per la splendida visita dell’isola.
Mi riposo, mi preparo e vado in centro a Kuta per organizzare il proseguio della vacanza a Bali. Kuta è il centro nevralgico dell’isola con tantissimi hotel, locali, discoteche, non sembra nemmeno di essere in Indonesia. Faccio il giro di qualche agenzia viaggi, e mi decido ad acquistare un biglietto bus direzione Ubud. Ceno in uno dei moltissimi ristoranti e rientro in hotel.
GIORNO 6: SPOSTAMENTO UBUD – VISITA MONKEY FOREST – UBUD:
Dopo una buonissima colazione in hotel, preparo lo zaino e mi faccio portare a Kuta, presso l’agenzia dove ho acquistato il biglietto bus direzione Ubud. Mi portato alla fermata del bus, li attendo l’arrivo del mezzo. Quando lo vedo mi faccio il segno della croce, l’autobus non è dei migliori visti ma salgo e mi faccio trasportare a Ubud.
Dopo un’ora arrivo in questa cittadina di 30’000 abitanti considerata la capitale culturale di Bali. L’atmosfera che si respira è inebriante. Arrivo alla fermata degli autobus, con il mio zaino e mi organizzo con un taxista per farmi portare in vespa al mio hotel precedentemente riservato su internet. Il luogo è davvero suggestivo, interamente circondato da risaie.
Prendo possesso della mia stanza e mi dirigo a visitare Ubud. Il primo luogo che visito è la famosa monkey forest, come dice la parola è un luogo pieno zeppo di scimmie all’interno di una foresta. Bisogna fare molta attenzione perché queste scimmie sono moltissime e soprattutto furbe, e capita anche che rubino oggetti tipo macchine fotografiche ecc. Il posto è suggestivo e le scimmie sono davvero ovunque.
Visitato questo luogo, faccio un giro in centro. I negozi di antiquariato sono ovunque, ristorantini bar anche e molte agenzie per organizzare tour nella zona. Io devo organizzarmi per i due prossimi giorni qui ad Ubud quindi giro alcune agenzie. Per i prossimi giorni acquisto un tour sempre di una giornata per visitare le famosissime risaie di Tegalalang e vari templi della zona invece per l’altro giorno ho acquistato un tour al vulcano Batur. Rientro in hotel per riposare un po’ e prepararmi per la serata. Esco a cena, leggendo la guida vado in un famoso ristorante, essendo piccolo e molto rinomato non vi sono posti. Un gruppo di ragazzi però vedendomi da solo mi chiede di sedermi con loro che poi scopro essere americani. La serata risulta davvero bella, passata a chiaccherare con queste persone americane squisite che mi hanno accolto con loro. Finito cena, faccio ancora un giretto in centro e rientro in hotel.
GIORNO 7 – RISAIE DI TEGALALANG – TEMPIO GOA GAJAH – TOMBE REALI DI UDAYANA:
Altro giorno, altra sveglia presto, e dopo una buona colazione si parte. Quest’oggi vedrò una delle meraviglie di questa isola che da tanto sogno di visitare, cioè le risaie di Tegalalang patrimonio dell’umanità. Il minivan con altre due persone americane mi viene a prendere in hotel e ci dirigiamo subito verso il tempio di Goa Gajah.
Il tempio di Goa Gajah noto anche come Caverna dell’Elefante si trova circa 2 kilometri a sud-est di Ubud. Venne riscoperto nel 1923 da archeologi olandesi ma le vasche per i bagni sacri vennero scoperte solo nel 1950. Il posto completamente circondato da foresta è incredibile, qua e la vi sono anche diverse risaie che danno al luogo un fascino particolare.
Visitato questo luogo ripartiamo e ci dirigiamo verso le tombe reali di Gugung Kawi. Dopo una lunga discesa lungo ripide scale colme di negozi di souvenirs locali si arriva al tempio. Il Tempio Gunung Kawi si trova in un contesto eccezionale, circondato da verdi risaie e bellissime palme che donano al tempio un fascino ancora più grande. Facciamo una pausa, pranziamo, ci riposiamo un po’ e ripartiamo direzione Risaie di Tegalalang. Aspettavo da tempo di visitare questo luogo e davvero sono senza parole.
Le risaie di Tegallalang sono famose per il meraviglioso paesaggio naturale che offrono alla vista dei turisti. Una distesa di terrazzamenti si allunga oltre lo sguardo del turista, su e giù per avvallamenti e alture, tutto circondato da una natura verde e brillante. Queste risaie sono meta non solo dei turisti come me, che ne fanno il soggetto principale delle loro foto, ma anche degli artisti e dei pittori che vogliono catturare sulla tela la luce e i colori che caratterizzano questi paesaggi. Il fascino di questo luogo è senza tempo. Intorno alla zona delle risaie si trovano caffè e negozietti di souvenir che offrono, dall’alto, un posto panoramico dove ammirare la vista e dove si trovano in vendita stampe o quadri che ritraggono il favoloso paesaggio dei terrazzamenti. Non è difficile incontrare qualche anziano del posto, contadino nelle risaie, che offre ai turisti la possibilità di acquistare un cappello fatto di foglie di cocco o bere una bevanda al cocco verde. Alcuni si fanno ritrarre in posa a fronte di una piccola mancia. Volendo si può anche scendere lungo le risaie e camminare tra i terrazzamenti ripidi, inerpicarsi lungo le alture e ammirare dall’alto il panorama stupefacente offerto da una natura lussureggiante e coinvolgente. Queste risaie sono famose anche per un sistema antico di irrigazione chiamato Subak. Alla base di questo sistema di gestione dell’acqua per l’irrigazione, ci sono i templi induisti, perché l’acqua è considerata un dono della dea dei laghi. L’irrigazione si basa su un insieme di canali e dighe connesse tra loro e gestite dai vari templi, secondo la filosofia del “Tri Hita Karana”, che promuove la ricerca di un rapporto armonioso tra il mondo dello spirito, della natura e dell’essere umano. Il Subak è quindi un sistema complesso che mette insieme la tecnica di coltivazione del riso a terrazza, con i templi che gestiscono l’acqua e le comunità che vivono di queste produzioni.
Molti rituali religiosi balinesi ruotano intorno al prodotto delle risaie: le donne sono solite impreziosire la loro fronte con chicchi di riso, altre donano il riso in piccole offerte agli dei, in cesti che profumano d’incenso e adornati con foglie di cocco.
A malincuore lasciamo questo luogo magico e ci dirigiamo verso il tempio Tirta Empul. Questo tempio ossia il tempio dell’acqua che sgorga dalla terra è un tempio con acque sacre. Dopo un enorme giardino d’ingresso il Tirta Empul si snoda nella classica suddivisione induista a tre livelli. La parte più famosa è il cortile dove vi sono da due vasche e 30 fontane dove gli indù balinesi si recano per il loro bagno rituale purificante. Il posto è veramente pieno di gente locale è un luogo particolare, si respira un’aria molto mistica e di silenzio.
La giornata è giunta al termine, ho visitato posti incredibili, riprendiamo il VAN e rientriamo in hotel. Stanco dalla giornata mi riposo in stanza e dopo una bella doccia rigenerante esco ad Ubud per cena. Rientro presto perché questa notte alle 4 mi verranno a prendere sempre in hotel per l’ascesa al vulcano Batur che faremo in notturna.
GIORNO 8: SCALATA AL VULCANO BATUR IN NOTTURNA:
Sveglia alle 4 di mattina, con un furgone vengono a prendermi in hotel direzione vulcano Batur. Sono emozionato è la mia prima scalata ad un vulcano in più in notturna. Prima d’arrivare alla partenza ci fermiamo per una buona colazione e un meritato caffè visto l’orario. Verso le 4.30 arriviamo nel grande parcheggio dove scendiamo e dove ci spiegano che saremo divisi in gruppi da 3 e ogni gruppo avrà una guida per la scalata alla cima. L’obbiettivo ovviamente è arrivare in cima per poter vedere l’alba. Io sono in gruppo con due signori inglesi sulla cinquantina. La scalata non è delle più semplici, ovviamente tutto in salita e soprattutto non vi sono sentieri. La montagna è completamente ricoperta di pietra lavica che non consente la creazione di sentieri. Partendo la notte ci hanno dotato tutti di pila e caschetto in modo da illuminare il percorso. L’ascesa non è delle più semplici e i miei due compagni di viaggio fanno fatica e la guida non sempre ci attende.
Dopo 1h e mezza arriviamo sulla cima, lo spettacolo è incredibile anche se non ancora completo si riesce a scorgere l’orizzonte. Prima che il sole sorga ci rifocilliamo e ci viene dato un pasto a fare di toast e banana schiacchiata, non per palati fini. All’improvviso il sole fa capolino, la vista dal vulcano è incredibile, si riesce a scorgere anche l’isola di Lombok. Si vede anche nitidamente il vulcano e le sue eruzzioni. Essendo sulla cima del vulcano in parte ovviamente spento, decido di fare anche il giro del cratere. In mezz’ora faccio il giro e scopro in alcuni punti dei fori di uscita di calore proprio dovuti al vulcano dove alcuni locali cucinano per turisti varie pietanze e dove si può vedere il vapore sgorgare. La vista è da togliere il fiato ma dobbiamo ridiscendere. La stanchezza si fa sentire e forse la discesa è ancora più faticosa della salita in quanto le gambe sono decisamente pesanti e scendere con rocce laviche e non su un sentiero non è la cosa più semplice.
Stanco ma felicissimo verso le 15 arriviamo al parcheggio dove ci aspetta il bus che mi riporterà ad Ubud. Vado in hotel per una doccia meritata e riesco subito per andare in centro in uno dei tanti centri massaggi per un rilassante massaggio balinese che spero mi rigeneri dopo la scarpinata di oggi.Il massaggio risulta meraviglioso, ci voleva proprio. Rientro in hotel per riposare un po’, e mi preparo per uscire a cena. La sera decido di prendere un bus e farmi portare sulla costa più precisamente ad Amed, dove poi vorrei raggiungere le Gili islands li vicine.
GIORNO 9: SPOSTAMENTO VIA BUS AD AMED:
Mi sveglio presto, faccio colazione preparo lo zaino e vado a prendere il bus che ieri avevo riservato per andare ad Amed in previsione di spostarmi verso le Gili islands. Il tragitto dura 2 h, arrivo ad Amed e il tempo non è dei migliori. L’idea è quella di fare una notte qui e poi spostarmi e organizzare il viaggio via barca verso le Gili. Faccio un giro in questo piccolo villaggio in cerca di un alloggio e giro un paio di agenzie per organizzarmi. Il posto non è dei migliori e nemmeno la spiaggia vulcanica nera, anche gli alloggi non sono molti quindi decido di prendere subito un biglietto in barca e dirigermi verso le Gili risparmiando una notte.
Le isole Gili sono un arcipelago di 3 piccole isole: Gili Trawanga, Gili Meno e Gili Air. Sono raggiungibili unicamente via barca, e sono famose per i suoi fondali e la fauna marina. Sono vietati mezzi di locomozione a motore, per spostarsi vengono utilizzati solo biciclette e cidomo, carretti a due ruote trainati da cavalli tipici della zona. A differenza di Bali queste isole sono di religione islamica. Io decido di pernottare a Gili Air la più piccola e spartana delle 3 isole, Il biglietto mi costa 20 $ e il viaggio durerà circa 3 h. L’attraversata scorre velocemente e nel tardo pomeriggio arrivo al molo di Gili Air. Non avendo ancora dove dormire, prendo lo zaino e cerco di capire quale sia la zona migliore dell’isola per la notte. Decido di attraversarla e andare sull’altro lato, avendo anche chiesto qualche dritta a gente insieme a me sulla barca. Trovo fortunatamente una guesthouse proprio sulla spiaggia con una splendida vista del mare, peccato che essendo fuori stagione in tempo non sia il massimo. Presa la stanza dove starò per le prossime 3 notti, mi rilasso mi doccio e esco a cena nel ristorante della mia guesthouse. Faccio amicizia, con un ragazzo italiano residente a Barcellona, beviamo qualcosa e poi rientro in stanza.
GIORNO 10: GILI AIR:
Mi sveglio tranquillamente, faccio colazione e poi mi reco nella parte vicina al porto dell’isola per organizzare una gira di snorkeling e vista delle tartarughe che qui alle Gili sono famose. Riesco ad organizzare questo tour che farò nel pomeriggio.
Partiamo in barca, vedo che tutti quelli insieme a me nel tour si lanciano in mare per lo snorkeling con magliette e io sono l’unico senza. Il pomeriggio passa velocemente tra una nuotata e splendide visioni di tartarughe che mi emozionano. Rientro al molo e decido di bere qualcosa prima di rientrare alla mia guesthouse. Mi accorgo purtroppo che gli altri partecipanti avevano la maglietta per lo snorkeling per non ustionarsi la schiena visto che il sole è cocente. Purtroppo mi sono scottato e anche molto, la schiena è completamente rossa. Prima di rientrare un’acquazzone tropicale si abbatte sull’isola, tutto viene allagato e io sono in costume. Arriva il buio e tra la bruciatura e la pioggia mi si rompono anche le infradito e non riesco più ad orientarmi e a trovare la mia guesthouse visto che tutte sono molto simili. Per fortuna dopo un paio di ore, fradicio e stanco riesco a scorgere la mia stanza. Mi doccio, mi riposo e vado al ristorante della mia guesthouse per cena. Qui un gentilissimo inserviente vista la mia schiena dolorante per il sole mi taglia a metà una foglia di Aloe che qui cresce ovunque. Sento i benefici per fortuna anche perché tra un giorno dovrò rimettermi lo zaino e ripartire in direzione di Bali. Dopo cena stanco rientro in stanza.
GIORNO 11: GILI AIR:
Questi giorni li passo in totale relax, visto che la precedente settimana è stata movimentata. Sole mare e tanto riposo. Faccio colazione e faccio un giro delle più belle spiagge di Gili Air che si raggiungono tutte a piedi in pochissimo tempo. Riposato e rilassato mi faccio un giro dall’altra parte dell’isola dove vi è il molo di attracco delle barche e dove c`è più movimento sull’isola. Bevo qualcosa e decido di cenare a base di pesce fresco. Rientro alla mia guesthouse e mi fermo a bere qualcosa con il ragazzo di Barcellona conosciuto, verso mezzanotte mi butto a letto, domani dovrò rientrare a bali.
GIORNO 12: GILI AIR – SANUR BALI:
Sveglia presto, dolore alla schiena, faccio colazione e mi dirigo verso il molo dove partirà la mia barca direzione Sanur sulla costa di Bali per la mia ultima notte in questa meravigliosa isola. Parto e in un paio di ore arrivo a Sanur, sbarchiamo prendo il mio zaino e mi dirigo alla ricerca di una sistemazione per la notte. Trovo una guesthouse a buon prezzo, domani presto dovrò dirigermi in aeroporto per il volo direzione Kuala Lumpur.
Faccio un giro per gli ultimi acquisti, vado in stanza mi doccio esco a cena. Una cena buonissima a base di pollo al curry servito in una noce di cocco. Finisce cosi con questo cibo buonissimo la mia vacanza a Bali.
Vacanza straordinaria, in un’isola meravigliosa. Bali ti entra nel cuore per i suoi colori per le sue bellezze, per le risaie a perdita occhio. Ho deciso sia per questioni lavorative sia per poterla vedere nello splendore della sua natura, di visitarla in marzo, periodo delle piogge, periodo non propriamente indicato. In generale la situazione a parte sulle isole Gili è stata tranquilla, anche se ovviamente il periodo estivo è quello più indicato per visitare Bali. Sicuramente voglio ritornarci e visitarla ancora meglio, intanto la mia vacanza prosegue verso la malesia e in particolare la sua capitale Kuala Lumpur (vedi diario).
Grazie Indonesia Grazie Bali